Giorgio Pagani

Imprenditore di lungo corso

Giorgio Pagani

Note Biografiche

Imprenditore con oltre 60 anni di esperienza nella meccanica di precisione e nella produzione di strumenti di scrittura. Fondatore di aziende leader come Premec SA e Prodir SA, ha costruito un importante gruppo industriale basato su innovazione, qualità e sostenibilità.

Fine anni ’50
Avvia la sua carriera nel settore della meccanica di precisione in Svizzera, acquisendo competenze che lo porteranno a fondare la sua prima azienda.

Premec SA (1961)
Premec nasce con l’obiettivo di produrre componenti meccanici di alta precisione, specializzandosi nelle puntine per penne a sfera. Grazie all’innovazione costante, l’azienda diventa leader mondiale e, per rispondere alla crescente domanda, nel 2001 apre un polo produttivo in Malesia: Premec Asia Pacific.

Prodir SA (1975)
Dopo il successo di Premec, Giorgio Pagani entra nel mercato delle penne promozionali con Prodir, creando prodotti di design e alta qualità. Tra questi, la DS3 diventa un’icona nel corporate branding. Il marchio cresce rapidamente, affermandosi a livello internazionale e posizionandosi nel segmento premium.

PWB SA (1987), Swimp SA (1991), Rheos SA (1997)
Per garantire qualità e controllo sull’intero processo produttivo, Giorgio Pagani fonda tre aziende strategiche:

  • PWB SA, specializzata in sfere e utensili per la meccanica di precisione.
  • Swimp SA, dedicata alla produzione di stampi ad alta precisione.
  • Rheos SA, focalizzata sulla produzione di inchiostri di alta qualità.

Pagani Pens SA (2017)
Unifica le aziende sotto un’unica entità industriale, con tre stabilimenti a Cadempino, Lamone e Novazzano, rafforzando il legame con il territorio ticinese. L’azienda integra innovazione e sostenibilità, ottimizzando i processi per ridurre le emissioni e promuovendo un ambiente di lavoro positivo e stimolante.

“Investire nel benessere dei collaboratori significa valorizzare le competenze e offrire opportunità di crescita, garantendo un’azienda solida e rispettosa delle persone.”

Giorgio Pagani