libro-NR1-2024

90 I numeri UNO - 2024 Ho avuto la possibilità di entrare in una ditta, la Albe, dove mi sono fatto a tal punto apprezzare che i miei datori di lavoro mi spinsero, offrendomi parte dei loro macchinari, ad aprire una mia ditta. Era il 1961 e in quell’anno a Viganello apro la mia prima ditta, la Premec SA, (PREcisione MECcanica). Il nostro lavoro principale consisteva nel produrre puntine: puntine per le penne a sfera. Sembrerà strano, ma mi sono innamorato di questi piccoli elementi, che sono fondamentali per la scrittura e che presuppongono una precisione assoluta per garantire che il segno sulla carta sia continuo e non a tratti. Proprio per questo avevo avviato una collaborazione con un ingegnere austriaco che aveva messo a punto una macchina che controllava la perfetta rotondità delle sfere. I risultati sono stati entusiasmanti, tant’è che a distanza di anni con la Premec SA saremmo diventati leader mondiali nella produzione delle puntine. L’espansione della nostra azienda è testimoniata anche dal numero dei macchinari che nel frattempo sia riuscito a comprare cosi’ tante macchine. Ricordo che consideriamo un anniversario l’acquisto della macchina Nr 100. Ancora oggi, con non poca incredulità, mi chiedo come sia riuscito a comprarle. Credo sia stato possibile perché la nostra forza, quella di mio papà e la mia, derivava dal fatto che noi eravamo davvero innamorati del nostro lavoro. Il nostro obiettivo principale non era quello di arricchirci. Un successo che, nel 1985, stuzzicò l’interesse di una ditta americana che mi fece un’offerta d’acquisto. L’accettai di prim’acchito salvo poi ripensarci. In capo a due anni, per garantire la continuità della qualità produttiva e della strategia aziendale, infatti, mi ricomprai l’azienda, perché mi ero reso conto che l’avrebbero fatta morire. Tanto piccole quanto precise Non eravamo i soli a produrre puntine, ma quello che facevamo noi a Viganello, non lo faceva nessun altro. Altri hanno cercato di emularci e in più di un’occasione di comprarci. Dopo gli americani ci provarono anche gli inglesi, una società che faceva soldi nel settore immobiliare e che non ho preso in considerazione perché era chiaro che il loro scopo fosse speculativo e quindi, secondo me, destinato al fallimento. Noi, non solo siamo ancora qua, ma ci siamo evoluti, differenziando il nostro campo d’attività, sempre restando fortemente ancorati al mondo della scrittura e al nostro indiscusso amore per il lavoro che facciamo. Ancora oggi, constatare in molti imprenditori questa assenza di passione per il proprio lavoro, è qualcosa che mi affligge. Ho quasi 86 anni e sono perfettamente consapevole che i tempi sono cambiati, che la tecnica ha fatto enormi progressi di cui noi stessi abbiamo sicuramente approfittato. So però che il successo arriva se le buone idee e la necessaria fortuna sono sostenuti da una genuina passione per quello che si fa. Buone idee ma soprattutto tanta passione

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