libro-NR1-2024

69 I numeri UNO - 2024 Coerentemente, fatta la maturità, decisi che avrei studiato chimica. Il mio primo anno dopo la maturità fu un anno di riflessione. Quello che oggi chiameremmo un anno sabbatico. Passato l’anno, mi sono iscritta all’Università di Bologna, alla facoltà di chimica. Una materia, al pari di quelle scientifiche, che non occupa molto spazio nei programmi del liceo classico. Di quegli anni ricordo che mi piaceva la biologia, in modo particolare, verso la fine, mi ero molto interessata a quella che si chiamava geografia astronomica, che comunque non aveva nulla a che vedere con la chimica. Non è però per una particolare mia predisposizione che ho scelto chimica. Lo devo, al mio insegnate di scienze e al suo metodo di insegnamento. Io sono convinta che il piacere o il non piacere nei confronti di determinate materie dipenda sempre da chi le insegna. Determinanti sono gli insegnanti, la relazione che tu riesci a instaurare con loro o, meglio, quella che loro instaurano con te e gli stimoli che sanno trasmetterti. Così, smentendo un po’ quelle che forse erano le attese non solo del mio insegnante di storia e filosofia, mi ero talmente entusiasmata per la chimica che mi sembrò naturale scegliere quella facoltà e iscrivermi all’università di Bologna. L’inizio è stato piuttosto burrascoso, ma poi le cose non sono andate così male. Sulla Jungfraujoch con mamma e papà

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