libro-NR1-2024

62 I numeri UNO - 2024 Ritengo questo un modello che, grazie alla lungimiranza del Cantone di Ginevra, è riuscito a ritagliarsi un’identità molto particolare: è una fondazione privata che si avvale di fondi pubblici ed è l’esempio di una partnership pubblico-privata che funziona molto bene, nella governance e nella rapidità d’esecuzione, accreditata dai risultati che possiamo dimostrare. Le nostre performance finanziarie sono assolutamente equivalenti, se non migliori, di quelle dei fondi privati. Ho fatto un’analisi degli ultimi vent’anni di investimenti della fondazione: il nostro ritorno sull’investimento è assolutamente comparabile, se non migliore, a quello, dei venture capital tradizionali. Questa per me è la cosa più bella: non solo abbiamo un ritorno finanziario, ma riusciamo a non lasciare per strada tutte le società piccole che, come ho già detto, magari non diventeranno mai Google o Microsoft, ma hanno tutta la legittimità di rimanere attive e di dare lavoro a due, tre, quattro persone, che ricevono uno stipendio, fanno felice la famiglia, accendono un mutuo e comprano una casa. Questi sono i veri obiettivi della fondazione che rappresento: generare un impatto positivo e sostenibile in termini economici e sociali per l’intera regione. Il ritorno finanziario è solo la naturale conseguenza di una missione più strategica e sistemica. Per me è dirimente il fatto che tramite la Fondazione riesco a conciliare la performance, l’efficienza del lavoro e l’accountability che sono proprie del settore privato, con quell’elemento, che per me è forse ancora più importante della performance, che è la bienveillance, un’espressione francese, che non è direttamente traducibile, che non è benevolenza e neppure indulgenza, ma più semplicemente disponibilità e empatia nei confronti degli imprenditori, coloro che hanno deciso di fare il mestiere più difficile del mondo. Nel nostro caso, presuppone inoltre pazienza, la capacità cioè di attendere i risultati. Infatti, siamo soliti dire che noi mettiamo a disposizione degli imprenditori un capitale paziente, perché, non subendo la pressione della speculazione o del risultato finanziario ad ogni costo, possiamo aspettare che esso maturi. In tal modo viviamo una sorta di serendipity economica. Qualcosa di straordinario. La Fondazione è poi una piattaforma che si sta evolvendo nel tempo, soprattutto nella sua dimensione finanziaria. Ora gestiamo per conto del Cantone un fondo che finanzia direttamente le start-up. Abbiamo coach ed esperti che le aiutano, diversi studi d’avvocati, di notai e di fiduciari che lavorano con loro. Organizziamo eventi per gli investitori come lo Swiss Italian Startup Award, che ha visto la partecipazione di tantissimi investitori che sono venuti per incontrare e valutare start-up italiane e svizzere. Nel nostro campo, innovazione fa rima con sostenibilità. Che non è solamente quella ambientale. Perché quella, in genere, c’è fin dall’inizio di un nuovo progetto, ormai parte integrante del DNA di tutti i giovani imprenditori. D’altronde, le nuove start-up, hanno accesso a tutta una serie di tecnologie che per loro concezione hanno un impatto non-negativo. Ad esempio, anche i discussi data center, che si dice abbiano un altissimo conUna partnership pubblico-privata che funziona

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