libro-NR1-2024

50 I numeri UNO - 2024 Si è sempre il risultato del cammino che si percorre La mia è una storia più che normale, direi banale. Una storia inoltre in divenire: sono convinto infatti che i migliori anni della mia carriera saranno quelli ancora a venire. La vita è un insieme di esperienze che si accumulano, proprio come un integrale. Ed è negli anni più avanzati che si riesce davvero a esprimere il meglio di sé... Ma andiamo con ordine. Sono calabrese, anche se in realtà la mia è una famiglia molto italiana: un quarto umbra, un quarto genovese, un quarto calabrese, un quarto amalfitana. Il mio cognome è amalfitano e, nello splendido borgo di Amalfi, mio padre ci aveva vissuto. Calabrese lo sono per cultura: a Cosenza ho abitato, lì ho fatto le scuole, fino a liceo. Però, sono nato, come tutti i miei fratelli, a Roma. Sono il secondogenito, ho una sorella maggiore e due fratelli più giovani, in una famiglia che oggi verrebbe considerata numerosa. Sintomatico e forse triste che nessuno di noi sia rimasto in Calabria: mia sorella vive a Milano, un fratello a Praga, l’altro a Dubai, mentre io ora abito a Ginevra. Solo mia madre vive ancora in Calabria e questa è l’unica ragione per la quale ogni tanto anch’io ci torno. Pur occupandomi oggi di materie sostanzialmente scientifiche, ho fatto il liceo classico. L’ho frequentato con successo e piacere: penso sia stata l’esperienza formativa più valorizzante che io abbia fatto. Sono stato precocemente considerato come un ragazzo particolarmente capace e studiavo quanto bastava. Una cosa che mi piaceva fin da giovanissimo era la chitarra. Mi ci avevano indirizzato i miei genitori e lo hanno fatto anche con i miei fratelli. Ho iniziato a prendere lezioni private di chitarra classica e ad un certo punto mi sono talmente innamorato dello strumento da coltivare l’illusione che avrei potuto trasformare quella passione nella mia professione. Così non è stato, ma la chitarra non l’ho mai abbandonata. Con alcuni amici – uno di questi, Fabrizio von Arx, è diventato un violinista molto conosciuto – abbiamo fondato e suonato a lungo in un gruppo, incidendo anche alcune musiche, fra gli altri, di Paganini, ed esibendoci in occasioni pubbliche. Un’esperienza molto bella. Non a caso, ancora oggi, appena posso, prendo la chitarra e ad imparare a suonare uno strumento ho spinto anche mia figlia, perché penso che la musica sia un linguaggio persino più importante e universale dell’inglese. Lei ha optato per il pianoforte. Mi piaceva imparare

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