44 I numeri UNO - 2024 La sfida è ambiziosa: mi sono data dieci anni di tempo per riuscire a portare a termine tutta la ristrutturazione, tre dei quali sono già passati. Il complesso architettonico è grande. Nell’immediato, dobbiamo ristrutturare tre sale di riunioni e l’auditorium, uno spazio per attività culturali con più di 300 posti a sedere, in grado di ospitare, come d’altronde succedeva un tempo, anche grossi convegni. Interventi che necessitano parecchio tempo e adeguate risorse finanziarie. Ormai è un progetto che mi vede impegnata al cento per cento. Risiedendo in Svizzera, cerco di trovare qua nuove fonti di finanziamento, curando con la necessaria attenzione le relazioni con chi il sostegno già ce lo dà. Fra le donatrici e i donatori ce ne sono alcuni che avevano creduto nel mio lavoro di musicista e contribuivano al sostentamento della nostra orchestra. Costoro, dopo che Musica Fiorita è stata sciolta, avuta conoscenza del mio progetto, hanno continuato a sostenermi, facendo convergere su di esso le loro donazioni. Parallelamente, seguo il lavoro pratico da coordinare in Sicilia, dove ormai vado regolarmente, almeno una volta al mese. È soprattutto in questo frangente che mi rendo conto di quanto fosse fondamentale una figura visionaria come quella di mio padre. Lui era un carro armato, con una forza incredibile e capace di coinvolgere moltissime persone nel processo di sviluppo della zona. A questa consapevolezza si aggiunge la percezione sempre più struggente di quanto mi manchino la musica e il lavoro con i musicisti della mia orchestra. I musicisti li avevo scelti personalmente ed erano uno più bravo dell’altro. Tutti straordinari interpreti di musica antica. Lavorare con loro è stato particolarmente gratificante. Una sfida ambiziosa
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