libro-NR1-2024

41 I numeri UNO - 2024 Avviando questo progetto, risolvendo tutte le pratiche burocratiche, ci siamo resi conto che coloro che avevano vandalizzato il Centro, altri non erano che ragazzi del posto. Tutti giovanissimi, fra i 13 e i 16 anni, i quali, non trovando in paese infrastrutture adeguate alle loro esigenze, avevano sfogato la loro insoddisfazione, la loro frustrazione e la loro carica distruttiva, occupando quegli spazi che erano rimasti vuoti. Informata di questo, ho chiesto ai miei fratelli di invitare questi ragazzi a degli incontri con noi, per capire i motivi che li spingevano a sfogare in quel modo la loro aggressività. Mi sono recata in Sicilia e ogni sera dalle 5 alle 8 li abbiamo incontrati. Inizialmente, sono venuti in tre: ragazzini di 13 anni tutti tentennanti in attesa di capire cosa li aspettasse. Ci siamo seduti in cerchio, li abbiamo fatti parlare, abbiamo descritto loro il nostro progetto di restauro del Centro, spiegando che, se lo volevano, sarebbe diventato un punto di riferimento anche per loro. Il giorno successivo sono venuti in sei, dopo tre giorni in dieci. Alla fine, seduti in cerchio con noi c’erano venti ragazzi disposti a trovare insieme le soluzioni per riuscire a gestire i conflitti, le frustrazioni, ma anche a disegnare con noi nuove prospettive. È stata un’esperienza fondamentale e bellissima. Grazie a otto volontari, i quali due volte alla settimana si dedicano espressamente a capire e soddisfare, laddove possibile, le esigenze di questi giovani e con loro svolgono attività ludico/ricreative, questi ragazzi ora si sentono co-responsabili del Borgo. Non è stato facile, perché il Comune di Trappeto solo adesso è finalmente riuscito a comprendere che quello che stiamo facendo è una grossa opportunità anche per l’amministrazione locale. Finalmente si è detto disposto a collaborare, sperando di riuscire a superare l’ostacolo più arduo, costituito da una logorante burocratica lentezza. Comunque, segnali positivi, a partire dalle attività che già si fanno con i ragazzi del luogo, ci sono. Si è manifestato interesse anche da gruppi dal Nord Italia e ora speriamo che lo stesso accada dall’estero. L’obiettivo è far rinascere il Borgo, con una struttura che possa essere utilizzata e sia a disposizione di chi vive lì, tornando ad essere un punto d’incontro, di confronto e di riflessione anche a livello internazionale, ritrovando sintonia con quello che fu lo spirito originario che ne ha determinato la nascita. Un’esperienza bellissima

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