libro-NR1-2024

40 I numeri UNO - 2024 Quando nel settembre del 2021 sono tornata in Sicilia, cercando di capire come fosse la situazione al Borgo (visto lo stato in cui si trovava il Centro, abbandonato da anni all’incuria dei vandali), ho deciso di prendere in mano la situazione. In questi quasi cinquant’anni vissuti in Svizzera, ho mantenuto saldi i miei legami con la Sicilia, interessata al lavoro che si svolgeva in ambito sociale e culturale. Ho sempre avuto un rapporto molto intenso con quest’isola, non sempre facile. Un rapporto di amore e odio. Amore, perché c’è una potenzialità enorme, sia di bellezza del paesaggio che di persone capaci e volenterose. Odio per l’enorme spreco in tanti settori, il ché mi dà ogni volta tanta frustrazione. Come aveva affermato mio padre, i ponti con la Sicilia li ho costruiti anche rimanendo lontana. Ed è per questa ragione, che ho accettato di diventare presidente – lo sono rimasta per 20 anni - del comitato svizzero “Förderung des Werkes von Danilo Dolci – CH” che dal 1962 fino al 2012, cioè per 50 anni, ha sostenuto in maniera sostanziale raccogliendo fondi, le attività e l’impegno sociale in Sicilia del Centro Studi e Iniziative creato da mio padre. Purtroppo, con la sua morte anche l’attività del Centro finì per ridursi, fino praticamente a scomparire. Quando, appunto nell’autunno del 2021, ho potuto constatare di persona il grado di deperimento in cui si trovavano gli edifici dove il Centro aveva sede, decisi che mi sarei impegnata per tentare di ridargli una nuova vita. Tutti coloro, che, grosso modo, fra il 1970 e il 2000, avevano avuto l’occasione di incrociare la vita del Centro, ne avevano apprezzato anche la struttura architettonica, la posizione, la possibilità di lavorare in un contesto che favoriva la concentrazione, immerso nella natura e con una vista mozzafiato sul Tirreno. Ho pensato che queste caratteristiche e questo patrimonio potessero essere di indubbio interesse ancora oggi. Sarebbe stato un enorme spreco non valorizzare questa struttura. Per esserne sicura ho condotto una sorta di sondaggio empirico, sia in Italia che in Svizzera, riscontrando reazioni positive da università, associazioni e altre istituzioni che si occupano di sviluppo sociale. In generale, si ritiene che riattivare un Centro come quello, per la Sicilia, che da più di duemila anni rappresenta il fulcro del Mediterraneo, ma anche per l’Italia, sarebbe un fatto meraviglioso. Per cui, assieme ai miei fratelli e ad alcuni collaboratori, ho deciso di costituire dapprima una Società senza scopi di lucro in Sicilia, la Società Borgo Danilo Dolci, poi di crearne una anche in Svizzera, la Danilo Dolci - Gesellschaft. Ultimamente, sempre in Sicilia, stiamo costituendo la Fondazione Borgo Danilo Dolci, importante per poter accedere anche a finanziamenti europei. Per ora, grazie alla società costituita in Svizzera ho avuto la possibilità di reperire dei fondi che ci hanno permesso di completare la prima fase di ristrutturazione del Borgo. Questo, seppur parzialmente, è già tornato operativo grazie anche alla presenza di un responsabile, il quale vi abita, gestisce gli spazi, pianifica le attività e si prende cura degli ospiti. Si tratta ora di procedere con le due fasi successive, per le quali servono altre risorse finanziarie. Un rapporto di amore e odio

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