160 I numeri UNO - 2024 Decido quindi di rientrare in Europa, optando per una attività più corporate, anche perché volevo essere un po’ più vicino a mio fratello, che aveva contratto una malattia rara. Tra le varie aziende di alta tecnologia che mi fecero una offerta, decisi per la prima volta anche in funzione della componente natura. Volevo infatti che nella scelta del lavoro avesse una sua rilevanza anche la mia purpose, che non poteva ridursi esclusivamente a fare più soldi, ma, nel caso specifico, contemplasse l’impegno ad occuparsi dell’impatto ambientale. Sono entrato quindi in Honeywell, che aveva una sola divisione gestita fuori dagli USA e basata in Svizzera: si occupava di riduzione delle emissioni delle automobili, applicando diverse tecnologie come i turbocompressori, e il post-treatment Sono così passato da New York a Losanna, dove mi ha seguito anche una ragazza, americana di Chicago: questa volta era quella giusta, visto che sarebbe poi diventata mia moglie. Anche in questo caso, devo parlare di un’esperienza che è andata molto bene. i risultati dell’azienda, ma anche i miei personali, sono stati ottimi. Nel nostro campo eravamo i numeri uno al mondo, lavorando tantissimo. Col gruppo Fiat in Italia, ma anche con tutti gli altri, nei vari Paesi: da Volkswagen a BMW, da Toyota a Hyundai, da Ford a General Motors A Losanna è nato il nostro primo bimbo, Leonardo, e dopo quattro anni alla Honeywell ho ricevuto un’offerta per andare a fare lo stesso lavoro in un’altra realtà, la Amcor, che pure si occupava di problematiche ambientali e dove c’era tantissimo da fare, ma anziché nel settore dei motori in quello del packaging. Ci ho pensato a lungo, prima di accettare. Amavo in modo tantissimo il lavoro che facevo alla Honeywell: c’era la connessione fra tecnologia e impatto ambientale, ma c’era anche un richiamo, implicito nel settore dei motori, al background di mio papà che, come ho ricordato, era stato un pilota che aveva gareggiato in corse automobilistiche. Inoltre, ammetto senza averne avuto piena consapevolezza, mi sembrava che occuparmi di packaging fosse un po’ più banale. Ho capito però che anche lì c’era parecchio da fare e mi sono trasferito alla Amcor, dove sono diventato capo della strategia, e poi ho preso diverse posizioni rilevanti. L’azienda è di origine australiana ma, dopo varie acquisizioni, aveva stabilito il suo headquarter a Zurigo, certamente geograficamente più centrale rispetto al resto del mondo. Rientro in Europa
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