159 I numeri UNO - 2024 ne uniche e fortunatamente abitavo nei pressi di Central Park e Riverside Park, dove riuscivo a ritagliarmi qualche scampolo di tranquillità. A New York ho lavorato con il Bain Private Equity Group, che essenzialmente si occupa di consulenza strategica per fondi di private equity. Una delle aziende che abbiamo seguito, evidentemente soddisfatta del mio lavoro, mi ha proposto di diventare il loro amministratore delegato. Un salto del buio, da entrambe le parti. Io ero ancora molto giovane, l’azienda aveva bisogno di ristrutturarsi e rilanciarsi. Abbiamo quindi concordato un’entrata a tappe: prima sarei diventato il capo della strategia di business & development e poi, dopo un anno, avrei assunto l’incarico di amministratore delegato. Un cambio di prospettiva: dalla consulenza, che propone soluzioni, lasciando ad altri il compito di decidere, ad un incarico dal quale tutti si attendono delle decisioni e di far succedere le cose Un’esperienza che mi ha segnato molto, che mi ha messo a confronto con delle prove difficili. Per rilanciare l’azienda abbiamo dovuto chiudere due siti produttivi, con conseguente licenziamento di collaboratori, con i quali io ho parlato personalmente. Una cosa che a posteriori, mi sono detto non farò mai più nella mia vita, piuttosto pesante anche psicologicamente. L’azienda si è ripresa ed è stata poi acquisita da un gruppo italiano sulla borsa di Milano A quel punto, mi sono posto la domanda: continuo su questa strada o cerco qualcosa di più corporate?
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