157 I numeri UNO - 2024 questa alla fine fu la mia scelta. A Milano mi laureai in ingegneria gestionale, fortemente orientata ai processi manifatturieri, che sono stati anche il tema della mia tesi. A quel punto, anche in questo caso, sollecitato da mio padre, che, per ragioni professionali -ma non solo, visto che in gioventù era stato pilota di Porsche - aveva vissuto molto all’estero, decisi di fare un’esperienza fuori dall’Italia. D’altronde, mio fratello, terminata l’università, era rientrato nell’azienda di famiglia e partire per l’estero era in sintonia con le mie aspirazioni e i miei desideri. Un’esperienza incredibile Era il periodo in cui aveva fatto la sua comparsa Internet ed è grazie alla Rete che ho ottenuto il mio primo posto di lavoro alla Hewlett-Packard, un’azienda di alta tecnologia che era già presente in questo settore. Ero entrato in contatto con la loro rappresentanza italiana all’epoca della mia tesi e ricordo che avevo apprezzato la loro cultura aziendale improntata sulla delega a persone competenti. Sono stato assunto nella loro sede di Grenoble – una dei due centri principali in Europa - dove mi occupavo della catena di distribuzione. È stata un’esperienza incredibile: da un lato ho subito avuto la possibilità di godere di una grossa libertà, dall’altro ho avuto modo di immergermi in un contesto altamente internazionale. Grenoble è una città universitaria frequentata da molti studenti stranieri, e poi in Hewlett Packard lavoravano oltre 5.000 persone, provenienti da vari paesi. A ciò si aggiunga che l’azienda, oltre alla possibilità di assumere sempre nuove responsabilità, di interagire con molte persone e di metterti a confronto con modelli di managerialità americana, offriva moltissimo anche al di fuori dell’ambito professionale. Per fare degli esempi, ai collaboratori venivano offerte lezioni di vari sport e tante attività culturali . Personalmente, ne ho approfittato e ho imparato a fare immersioni, a giocare a golf e presi patente di barca a vela e a motore. Devo ammettere che, per chi come me aveva solo conoscenza della cultura aziendale italiana, tutto questo era piuttosto sorprendente e arricchente. E poi Grenoble, immersa in un ambiente alpino, era immersa nella natura e mi consentiva di rientrare e vedere la mia famiglia ogni volta che lo desiderassi. Ci sono rimasto alcuni anni, acquisendo molto esperienza e assumendo anche incarichi di responsabilità. Quando mi hanno proposto quella relativa ad un progetto di integrazione con Unisys, mi sono chiesto se quella sarebbe stata l’azienda nella quale avrei voluto passare il resto della mia vita.
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