I Numeri UNO 2023

9 I numeri UNO - 2023 dagli insuccessi cercano di trarre buoni motivi per rimettersi in discussione e, se possibile, per migliorarsi, trasformando anche le difficoltà in opportunità”. Al pari di uno dei premiati (presumo convinzione condivisa da molti) convergo (lo si scopre solo vivendo) sull’idea che “spesso le traiettorie e le scelte della nostra vita acquistino un senso a posteriori, per la lettura che di esse diamo dopo averle percorse, cioè per ragioni che si sono determinate nel tempo e che sta a noi rintracciare e ricostruire, se non proprio costruire”. Raccontando, anzi, meglio, ascoltando queste storie, quasi inavvertitamente mi sono reso conto che, suscitando immagini ed emozioni visive specifiche, sono capaci di rappresentare intuizioni e creatività, come mezzi per condividere (confrontare?) un’idea, un pensiero, un messaggio. Sono storie, ciascuna a modo suo, forti, memorabili, sensazionali. Perché sorrette dalla dimensione narrativa nella quale siamo immersi, che filtra le nostre percezioni, stimola i nostri pensieri, evoca le nostre emozioni, eccita i nostri sensi. Ripercorrendole mi sono accorto che sono diventate molto di più di un racconto, perché rispondono ad un bisogno (atavico?) che Lisel Müller ha descritto in una sua poesia intitolata, esplicitamente, Why we tell stories. Estrapolati e in traduzione domestica, alcuni suoi versi ci ricordano che raccontiamo storie - perché ci siamo seduti accanto al fuoco nelle nostre caverne, e, magari, siccome non avevamo granché, ci siamo inventati una favola su una montagna di tesori che si rivela solo a noi, - perché da eterni sconfitti ci siamo inventati enigmi che solo noi possiamo risolvere, mostri che solo noi possiamo sconfiggere, donne che non possono amare nessun altro al di fuori di noi. Le nonne, ci dice sempre Lisel Müller, abili come ragni, tessono storie che vogliono incantare i bambini, mentre i nonni tentano di convincerci che quello che è successo è successo per colpa (merito?) loro. Ci raccontiamo storie perché la storia della nostra vita diventa la nostra vita e ognuno di noi racconta la stessa solita storia in modo diverso e nessuno la racconta due volte nello stesso modo. In fine dei conti, raccontiamo e ascoltiamo storie per dare un senso al nostro mondo e per condividere questa esperienza con gli altri. E anche se ascoltiamo solo distrattamente con un orecchio solo, quando sarà il nostro turno, creeremo anche noi la nostra storia che inizierà con la congiunzione e. E… vissero felici e contenti. Ma questo di solito è il lieto fine. O no? Comunque sia, un bel presupposto per un buon inizio. Perché la storia e le storie continuano. Buona lettura. Giangi Cretti

RkJQdWJsaXNoZXIy MjQ1NjI=