87 I numeri UNO - 2023 “You can’t have it all ”. Ma quando mai! Dopo un anno, ho avuto l’opportunità di un nuovo ruolo nella casa madre di Novartis, a Basilea e qui è iniziata un’esperienza professionale bellissima durata ben diciassette anni, dove ho avuto modo di crescere professionalmente e personalmente. Ho avuto responsabilità che hanno coperto tanti Paesi: dall’America all’Australia, dalla Francia al Giappone, Cina, Russia, Africa e Medio Oriente e questo mi ha fatto scoprire culture e mondi differenti ed ho avuto la possibilità di contribuire a cambiamenti legislativi per migliorare la società (ad esempio, accelerando l’accesso per pazienti a certi farmaci generici, e conseguentemente più economici, una decisione storica della Corte Suprema degli Stati Uniti, dove, peraltro, ho avuto modo di incontrare una delle donne icone e mia fonte di continua ispirazione: Ruth Bader Ginsburg, giurista e magistrata della Corte Suprema degli Stati Uniti). Questo per me significa avere impatto. Come detto, sono stati anni bellissimi, soprattutto perché lavorare nel settore farmaceutico ti dà la consapevolezza di quale impatto si possa avere sulla vita delle persone. Di come certi trattamenti, soprattutto in ambito oncologico, possano contribuire non solo a migliorare la qualità della vita delle persone, ma anche ad aiutarle a superare situazioni che sembravano senza speranza. Pertanto, da un punto vista professionale, anni che mi hanno riempito di grandi soddisfazioni. I primi dieci sono stati anni particolarmente importanti anche sul piano personale. Ho incontrato mio marito, ci siamo sposati e, in quattro anni, abbiamo avuto quattro figli, nessuno dei quali gemelli, che si sono felicemente aggiunti al figlio di mio marito avuto da un matrimonio precedente. Ho recuperato così l’eventuale ritardo accumulato in precedenza. Faccio risalire
RkJQdWJsaXNoZXIy MjQ1NjI=