73 I numeri UNO - 2023 vo, al Rinascimento, al Neoclassicismo o al romanticismo. Neppure all’avanguardia. Dobbiamo andare avanti, perché, quando eravamo dei grandi, lo eravamo perché pensavamo a ciò che avremmo lasciato alle generazioni future. Ora invece difendiamo, e male, quello che abbiamo come se l’intero paese fosse un monumento. Ma, la cosa che mi rincuora é che il nostro è un Paese che, proprio per quello che ha, ha la fortuna di potersi riprendere. È semplicemente necessario che si comprenda che la cultura e l’arte sono sempre contemporanee. E poi, soprattutto, bisogna capire che l’arte, al pari di tutte le altre cose belle della vita, va conquistata, perché è un lavoro: non è una missione, neppure un diritto ereditario. Lo dico con cognizione di causa, visto che non ho alcun talento artistico e che neppur quando pensavo di voler fare il calciatore ero particolarmente creativo. Semmai avrei potuto immaginarmi una vita da mediano.
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