I Numeri UNO 2023

60 I numeri UNO - 2023 La patata bollente In questo modo, posso dire che io e mia moglie per Peephole siamo stati sia i direttori curatoriali che i direttori manageriali. Sulla scorta di questa esperienza ho deciso accettare la responsabilità di occuparmi di MiArt, che all’epoca era una vera e propria patata bollente, in quanto stava attraversando una fase di grande crisi. Forse anche per questo, non avendo nulla da perdere, ho avuto l’ardire di chiedere carta bianca e di creare un mio team di lavoro. L’ultima edizione di MiArt, quella precedente al mio incarico, aveva coinvolto solo 90 espositori, tutti italiani e in gran parte geograficamente rappresentanti il Nord Italia. Alla mia prima edizione gli espositori diventano 156, fra i quali anche alcuni internazionali. Saliti poi a 170, per raggiunge quota 185, di cui la metà stranieri, in occasione dell’ultima edizione, la quarta, di cui mi sono occupato. Anche questa si è rilevata un’esperienza importante, anzi fondamentale, per il mio futuro. Inoltre, se posso permettermi dopo tanti anni, mi auto-attribuisco parte del merito, condiviso con l’assessore alla cultura del Comune, Filippo Del Corno, di aver creato la Settimana dell’Arte di Milano, convincendo tutte le gallerie, tutte le istituzioni, ad aprire in quella specifica settimana le loro mostre più importanti. Parallelamente, sono sempre riuscito a ritagliarmi un po’ di tempo per curare delle mostre, attività che è sempre stata vitale per me, che mi ha portato a stabilire contatti con diversi musei. Sia italiani, sia stranieri. Nel gennaio del 2016 è arrivata l’offerta lavorare al Walker Art Center di Minneapolis. L’ho accettata, dimettendomi da direttore di MiArt, lasciando, in aprile di quell’anno, due settimane dopo la conclusione dell’edizione di quell’anno.

RkJQdWJsaXNoZXIy MjQ1NjI=