52 I numeri UNO - 2023 Casa, scuola e… campo di calcio Sono originario di Castellana Grotte in provincia di Bari. Lì ho trascorso la mia l’infanzia, cresciuto in una famiglia borghese. Con due genitori molto giovani, perché hanno avuto me e mio fratello gemello quando mia mamma aveva 22 anni e mio papà ne aveva 25. Credo che la loro giovane età abbia avuto un ruolo nel permetterci di fare le nostre scelte, per le quali il loro supporto, anche morale, è stato fondamentale. La mia è stata un’infanzia felicissima, in un paese di provincia del Sud Italia, con la scuola a tre isolati da casa e il campo sportivo - sterrato, ma dove coltivavo un sogno - come mete quotidiane. Scuole elementari e medie in paese, liceo in un comune limitrofo. Ho frequentato il classico, non tanto perché sapessi cosa volevo, ma in quanto mi era chiaro cosa non mi andasse a genio: la matematica in particolare e le materie scientifiche in generale. Anche per l’Università non mi sono scomodato più di tanto: verificato che la facoltà di beni culturali c’era soltanto a Pisa, a Udine, a Viterbo e a Lecce, ho scelto quest’ultima anche perché mi consentiva di rientrare ogni giovedì per gli allenamenti e le partite di calcio. All’epoca giocavo ancora a livello agonistico anche se certamente non professionistico. Ormai da tempo, mi ero comunque reso conto che, nel mio futuro, il calcio sarebbe stato solo un passatempo.
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