32 I numeri UNO - 2023 Ritrovarsi nel sogno di quel bambino Trascorsi quasi 5 anni, sorprendendo questa volta anche me, dopo più o meno vent’anni passati all’estero in aziende del sistema privato, è giunta la proposta di rientrare in Svizzera ad occuparmi di una società del servizio pubblico. In qualche modo, anche questa è una scelta che risponde alla mia ambizione di progredire, di imparare sempre qualcosa di nuovo; ogni volta, ricominciando da zero e provando a me stesso che ero in grado di farlo. Se penso che da piccolo ero convinto che da grande avrei fatto l’astronauta, tutto sommato mi ci ritrovo. Certo, quello era il sogno di un bambino, per giunta ispirato da più fattori: - avere un amico che era bravissimo nel disegnare tutti quei robot che erano protagonisti dei cartoni animati che vedevamo in tivù; - -aver scoperto nel cassetto di un mobile di casa alcune copie della rivista Epoca del 1969, anno in cui miei genitori si erano sposati, che raccontavano dell’atterraggio sulla luna e che io avrò sfogliato un milione di volte; - avere un padre, appassionato di documentari e di tecnologia, che mi affascinava ogni qualvolta, da idraulico qual era, trasformava un disegno tecnico, complesso ai miei occhi, in un impianto sanitario per un ospedale. Un sogno e fattori, che non sono estranei al fatto che - finito il liceo scientifico, apprestandomi a compilare la scheda d’iscrizione al Politecnico di Zurigo, dove ero convinto avrei studiato fisica, sbirciando la scheda di un mio compagno di scuola che aveva indicato il Dipartimento IIIA, corrispondente ad ingegneria meccanica, una materia che manco sapevo che esistesse - di punto in bianco cancellai, sfregandola con il dito, la crocetta che avevo fatto nella casella del Dipartimento IX (Matematica e Fisica) e la feci su quella del Dipartimento IIIA (Ingegneria Meccanica).
RkJQdWJsaXNoZXIy MjQ1NjI=