195 I numeri UNO - 2023 Alla scuola, anzi proprio al liceo, devo anche un’altra scoperta cruciale nella mia vita: il protestantesimo. In un’Italia essenzialmente e irrimediabilmente cattolica, nella quale la declinazione della fede non è mai messa in discussione e data quasi per scontata, come se il cattolicesimo fosse l’unico modo possibile per vivere il cristianesimo, studiare la Riforma protestante nel programma di storia e in quello di filosofia (il mio insegnante si chiamava Franco Tonon) mi aprì gli occhi su una declinazione del cristianesimo in cui mi riconobbi immediatamente e profondamente, e che di lì in avanti condizionò in modo determinante non solo il versante spirituale della mia vita, ma anche il mio stesso modo di concepire la società, il lavoro, il modo di vivere e di essere cittadino. Di essere europeo. Per quanto possa sembrare strano, fu proprio così che diventai protestante. E fu poi la Svizzera, Paese plurale anche nelle confessioni, a rendere la scelta ancor più definita e, se così si può dire, militante. Una scoperta, un modo di essere Voga alla veneta, in Laguna (2009)
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