184 I numeri UNO - 2023 Accanto ai problemi legati alla stampa e alla distribuzione, ci sono i problemi delle forniture. Non solo quelli della carta, i cui costi sono aumentati. Parliamo anche di macchinari, perché i nostri centri stampa sono dei veri e propri centri industriali. Siccome i nostri fornitori – stiamo parlando di grandi aziende - non vedono la stampa tradizionalmente intesa, come un’attività con un grande futuro, e anche questo è sintomatico, essi tendono ad investire sempre di meno nei loro servizi per questo tipo di attività, il che rende sempre più difficile trovare fornitori che garantiscano il funzionamento delle macchine. Ciò riguarda non solo l’hardware, ma anche il software e i sistemi di controllo di queste macchine, che sono sempre più sofisticate. Ecco che, quando parliamo del futuro della carta stampata, oltre al fatto di rilevare che c’è un calo della domanda, dobbiamo prendere in considerazione anche queste variabili. Coloro che hanno la certezza di come sarà domani, sono poco seri. La questione, come detto, è complessa e non è facile prevederne lo sviluppo. Resto comunque positivo, perché ritengo che tutto questo non avvenendo dall’oggi al domani, concede del tempo per trovare una soluzione. Che, secondo me, sarà rappresentata da un nuovo tipo di stampa: più leggera, con delle macchine più versatili, che non stampano solo giornali, in una configurazione più distribuita nel paese. Volumi minori per servire quei clienti che continueranno a prediligere la lettura su carta e anche disposti a pagare il prezzo che comporterà anche in futuro questo tipo di produzione. Malgrado tutto resto positivo
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