I Numeri UNO 2023

182 I numeri UNO - 2023 Ciò non toglie che l’editoria sia il settore che tradizionalmente ci caratterizza. Quello di cui ci sentiamo responsabili in modo particolare e nel quale il ruolo del Presidente che è anche editore si distingue perché definito da nette peculiarità. Da un punto di vista personale, mi sta a cuore il destino della carta stampata. Anche se è davvero difficile prevederlo. Amo leggere su carta. Penso però che possa essere un pericolo per un editore, ma anche per un imprenditore, ritenere che quello che piace a lui piaccia anche al pubblico a cui si rivolge. Nei fatti, noi dobbiamo servire un pubblico, assecondarlo nella maniera in cui lo desidera. Io osservo che oggi c’è ancora una gran parte della popolazione che apprezza leggere su carta e credo che per un po’ di tempo, almeno fin dove è possibile fare previsioni, continueranno ad esserci coloro che preferiscono leggere su carta. La questione però è complicata. Si tratta di riuscire a soddisfare questo interesse, che condivido, in modo che sia sostenibile economicamente. I volumi in declino di prodotti stampati, lo rendono difficile. Non tanto, meglio, non solo, per ciò che concerne le operazioni di stampa. Al limite, per esempio nel nostro caso, possiamo ridurre i nostri centri di stampa: dai tre attuali a due, persino a uno. Ma c’è anche il problema della distribuzione, che incide moltissimo sui costi. Che non diminuiscono proporzionalmente alla diminuzione delle copie stampate e distribuite. Noi in Svizzera siamo privilegiati dal fatto di avere la consegna dei giornali direttamente a casa. Questa è una delle ragioni che spiega l’elevato numero di lettori che i giornali hanno sempre avuto in questo Paese, e quindi l’importanza che qui la stampa ha rispetto ad altrove. Noi, in certe regioni, avevamo una nostra distribuzione, che abbiamo ceduto alla Posta. Che ora sembra mettere in questione la responsabilità di garantire la consegna dei giornali prima di mezUna questione complicata

RkJQdWJsaXNoZXIy MjQ1NjI=