172 I numeri UNO - 2023 Quando sono diventato Presidente del Consiglio d’Amministrazione, il nostro Gruppo editava soprattutto prodotti cartacei, qualcosa di digitale e un po’ di radio e tv. Va detto però che in Svizzera, al di fuori dell’ente pubblico, la radio e la tv, in termini di cifra d’affari, per noi erano pressoché trascurabili. È anche questa una delle ragioni per le quali ad un certo punto, puntando a sviluppare la crescita in altri settori, abbiamo ceduto quelle attività. Essere Presidente di un Consiglio d’Amministrazione può voler dire tutto e niente. Dipende da come uno interpreta il ruolo, che comunque può cambiare anche secondo le circostanze. Nel mio caso, è cambiato col tempo. Noi abbiamo una caratteristica: quella di essere un’azienda familiare. Dunque, il Presidente rappresentante della famiglia riveste un ruolo importante, sia come testimone della tradizione, sia come motore della trasformazione in proiezione futura, che punta sulla sostenibilità e la durabilità nel tempo. Il Presidente di un’azienda familiare è probabilmente più implicato di uno che il ruolo lo riveste con un mandato da esterno. Io e la mia famiglia, siamo collegati all’azienda da sempre e per sempre: con il sangue e con il capitale. Questo implica naturalmente un coinvolgimento rilevante. Anche se la nostra tradizione è sempre stata, e penso che debba rimanere, quella di lasciare molta autonomia ai nostri direttori per gestire gli affari, se davvero si vuole che vengano gestiti con le necessarie efficienza ed efficacia. Un ruolo che si è definito nel tempo
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