168 I numeri UNO - 2023 Da allora sono passati anni. Io sono uscito da quel gruppo nel 2006 quando sono entrato in quello che allora si chiamava Tamedia e del quale ho assunto la presidenza l’anno successivo. Diciamo che, professionalmente parlando, sono rientrato in famiglia. O meglio, nell’impresa di famiglia, che era stata fondata dal mio trisnonno e nella quale ero nel Consiglio d’Amministrazione già dall’inizio degli anni ’90. C’ero entrato come rappresentante di un’azionista, mia madre, e non come qualcuno per il quale era previsto diventasse presidente e gestisse poi l’azienda. Cosa che alla fine è effettivamente accaduto, seguendo una traiettoria che è andata via via delineandosi nel tempo: man mano che la mia collaborazione nel gruppo cresceva di pari passo aumentava anche il mio interesse. Mentre ancora non lavoravo per il gruppo, nel 2000 ho preso l’iniziativa di presentare la proposta di quotare in borsa l’azienda, che a quel tempo apparteneva ancora al 100% alla famiglia. Ricordo che ho gestito l’operazione e quello che è particolare è che questo non ha portato ad un allontanamento mio o della famiglia. Al contrario, personalmente mi sono avvicinato ancor di più all’azienda e a mio zio, che all’epoca ne era il Presidente, creando i presupposti che hanno fatto sì che, quando lui si è ritirato, io diventassi il suo successore. Il rientro nell’impresa di famiglia
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