149 I numeri UNO - 2023 Personalmente, più che ricordare il concerto della vita, la cosa che mi dà maggior soddisfazione è incontrare un musicista che mi dice, pieno di orgoglio e di riconoscenza, “io ho già suonato con lei”. In quelle occasioni ho l’impressione che il seme che credo di aver lasciato, qualche frutto lo stia dando. E ora che mi avvicino ai sessanta queste occasioni si moltiplicano. Per questa ragione, io cerco sempre di dedicare del tempo a un’orchestra giovanile. Per esempio, quest’estate dirigo un tour con European Union Youth Orchestra e ho accettato anche la direzione musicale dello Tsinandali Festival in Georgia. L’idea fondamentale è quella di lavorare con un’orchestra giovanile – la Pan Caucasian Youth Orchestra – per formare la quale, i musicisti vengono selezionati in tutti quei paesi come l’Armenia, la Georgia, l’Azerbaigian, la Turchia, il Kazakistan, il Sud della Russia, l’Ucraina, che politicamente fanno a cazzotti, mentre lì tutti questi ragazzi, dai 18 ai 26 anni, si siedono, suonano, condividono un’esperienza unica, si vogliono bene. Vista la situazione in cui ci troviamo, credo bisogni cominciare da lì, dalle nuove generazioni. Loro ancora sognano. Loro ancora sognano
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