I Numeri UNO 2023

138 I numeri UNO - 2023 Particolarmente utile si è rivelato frequentare corsi di perfezionamento, delle masterclass che mi hanno introdotto in quello che era il mondo reale al di fuori della scuola e, per quanto possibile, mi ha aperto l’orizzonte su un contesto più internazionale. L’ammissione a queste masterclass non presuppone che si abbia già dei concerti nel proprio curriculo, però non significa che sia facile o scontato: a fronte di un centinaio di domande le ammissioni sono una decina. Se poi hai la ventura di essere fra i due o tre che suonano al concerto finale, ecco che il tuo nome può essere accostato a quello di un’Accademia importante, tipo l’Accademia Chigiana di Siena, e quello pesa nel tuo curriculo. Le mie masterclass le ho fatte tutte in Italia. Ho seguito dapprima un triennale all’Accademia musicale pescarese, che ora si è spostata a Saluzzo. Da lì, sotto la guida del Maestro Donato Renzetti, sono usciti musicisti, me compreso, che oggi sono in giro nel mondo attivi a diversi livelli, e che vivono di musica. In seguito, ho frequentato per due anni l’Accademia Chigiana di Siena. È stato importante perché lì il contesto era davvero internazionale. Al primo anno eravamo solo due italiani. Gli altri: inglesi, americani, francesi, coreani, giapponesi. Ho così potuto confrontarmi con l’espressione di diverse scuole musicali, sotto la guida di differenti Maestri come il russo Valery Gergiev e il coreano Myung-Whun Chung. Entrare nel radar di direttori di così alto prestigio è utile anche perché un domani potrebbero diventare i tuoi mentori. Quello che è successo a me, con Valery Gergiev, che è diventato il mio mentore negli anni in cui seguivo le masterclass. Nel frattempo, avevo costituito con i miei amici del Conservatorio di Milano un’orchestra d’archi. I leggii ce li eravamo procurati da soli e le Il mio primo Concorso

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