136 I numeri UNO - 2023 Il gatto che si morde la coda Terminato il Conservatorio, entro nel limbo dell’indecisione derivato dal fatto che non ho più l’obbligo delle lezioni, degli esami e non ho la più pallida idea di come funzioni ‘là fuori’ il mondo professionale. Pensi che forse devi contattare un agente, ma non sai come fare. E poi se non puoi invitarlo ad un tuo concerto, perché speri che quelli te li procuri lui, come fa l’agente a capire se hai talento, se vale la pena prenderti nella sua scuderia? Allora ti arrabatti, cerchi di sfruttare ogni possibilità per suonare in pubblico. Personalmente, mi sono imposto anche di seguire lezioni di canto, proprio per approfondire la conoscenza di come un musicista possa accompagnare un cantante. Esperienza anche questa che finisce con l’arricchire il mio bagaglio culturale e che si rivelerà utile quando, diventato direttore d’orchestra, mi ritroverò a dirigere un’opera. Un modo per entrare nel circuito sono sicuramente i Concorsi che, a cadenza annuale o biennale, offrono opportunità professionali ad un musicista. Penso allo Chopin a Varsavia, al Rubinstein a Tel Aviv, al Leeds nel Regno Unito, al Van Cliburn in America. Non fosse che, per accedere ai concorsi, devi dimostrare, tramite curriculo, che tu già fai dei concerti. È un po’ come il gatto che si morde la coda: partecipi ai concorsi, sperando di poter fare dei concerti, ma se non hai mai fatto concerti non può accedere ai concorsi.
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