I Numeri UNO 2023

119 I numeri UNO - 2023 a prescindere. Resta però la sensazione amara che ti lascia una scorrettezza o un’ingiustizia. È un modo di gestire, un tipo di management nel quale non mi riconosco e soprattutto non mi voglio riconoscere. Personalmente, mi sforzo di avere una gestione più partecipativa, orientata all’ascolto, alla ricerca del consenso, dove ciascuno è valorizzato per le sue competenze. Semplificando, e senza voler generalizzare, in base alla mia esperienza, credo di poter dire che un management di tipo maschile sia quello che impone e riesce a ottenere le cose perché gli altri aderiscono: per comodità o per timore. A me non interessa che le cose si facciano per rispetto gerarchico o per supina obbedienza. Il mio obiettivo è che i miei collaboratori le cose le facciano perché ci credono e non perché l’ho detto io. Se poi rilevo che, da noi almeno, gli studenti di medicina sono più donne che uomini, che il rapporto va pian piano diminuendo man mano che si sale nella scala gerarchica, che si pareggia a livello di chef de clinique, che si capovolge drammaticamente fra i quadri, dove la presenza femminile è grosso modo del 10%, e che fra i primari scende ulteriormente, credo sia impossibile non notare che qualche problema forse c’è. Anche perché non si può pensare che questo sia il risultato di una selezione unicamente basata sul merito e sulle competenze. Non dico che ciò accada come conseguenza di un disegno o di una precisa intenzione. Questo no. Credo, invece, che sia la conseguenza del fatto che non si faccia abbastanza per sostenere le donne nella loro affermazione professionale, creando i presupposti perché la naturale aspirazione ad essere madre e la legittima ambizione a far carriera non siano vissute come inconciliabili. Inoltre, e mi spiace dirlo, mi pare che ancora troppo diffusa sia la convinzione che nelle posizioni di responsabilità maggiore l’uomo sia più affidabile.

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