99 I numeri UNO - 2022 E il teatro? Come arrivai al teatro? Diciamo un po’ come canta la Butterfly: “un po’ per celia, e un po’ per non morir”. Fu un caso e una grande necessità. Avevo diciassette anni e stava per capitarmi un guaio che avrebbe potuto compromettere la mia estate. Infatti, la professoressa di chimica, arrabbiata per non so che cosa, entrò in classe una mattina, si sedette e dopo un lungo silenzio, proferì: “Fra un mese, avrete il compito in classe di chimica. Domande scritte sugli ultimi due anni. Chi lo passa sarà promosso e chi lo sbaglia, studia durante tutta l’estate”. Allora le vacanze scolastiche estive duravano ben quattro mesi! Il panico e il terrore s’impadronirono di me: greco antico, storia, filosofia, latino e italiano non sarebbero bastati, anche con buoni voti, a supplire alle mie carenze scientifiche. Ero ormai rassegnato a passare l’estate sui libri quando successe l’imprevedibile. Franco, il mio miglior compagno di studi, mi propose un baratto: “Ho conosciuto Raffaella. Lei esce di sabato fra le due e le sei per frequentare il corso di teatro. Tu mi accompagni e io ti passo il compito scritto di chimica, in un panino”. “Fiat Lux“. E la luce fu! Questo accadeva quarantotto anni fa. Fu amore a prima vista fra Raffaella e Franco, e così pure fra me e il teatro, tanto da divenire subito una tale consuetudine che smisi di allenarmi nella squadra cittadina di nuoto. Era il 1974 e il sabato pomeriggio mi ritrovavo con un gruppo di ragazzi e ragazze in un camerone di proprietà della Chiesa dell’Osservanza, a Un amore a prima vista
RkJQdWJsaXNoZXIy MjQ1NjI=