79 I numeri UNO - 2022 Gli Stati Uniti, un altro sogno che si è realizzato, sono stati l’incontro con una cultura completamente diversa, la sede mondiale, la vicinanza al consiglio di amministrazione di Procter&Gamble. Una visione completamente diversa della stessa azienda, un’opportunità di confrontarmi con la gestione di una divisione più grande, con dinamiche sociali esterne e dinamiche interne aziendali nuove. Sono andata in America con l’incarico di dirigere la divisione di prodotti per la pulizia dei capelli per il mercato americano, un business tra i più importanti dell’azienda, ma che da qualche tempo stava soffrendo con risultati insoddisfacenti. Il mio incarico era di riportare il business ad una crescita profittevole ed espandere il portafoglio di Brands ed innovazione. Il mio capo dell’epoca, mi disse “Ilaria, ti dico francamente che io non sapevo chi mettere a capo di questa divisione in difficoltà. Allora ho pensato: visto che nessuno finora è riuscito a cambiare la situazione e riportare questa divisione a crescita e profitto, faccio una scelta folle, una scelta non ovvia: metto una persona che non ha mai vissuto in America, che non conosce l’America e che di fatto è molto Junior a capo di una divisione focalizzata sul mercato Americano: o la va, o la spacca”. È andata. Essere una outsider mi ha dato la legittimità di fare scelte coraggiose, di rischiare e di non accontentarmi solo di avere buoni risultati di business ma di trasformare l’organizzazione in una fucina di idee, energia ed innovazione. Un posto felice dove si entrava ogni mattina con il sorriso e lo stimolo di gestire il business da imprenditori e non più impiegati. Una scelta coraggiosa
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