72 I numeri UNO - 2022 L’importanza delle due ‘P’ Il primo marchio di cui mi sono occupata è stato Dash, il detersivo “che più bianco non si può”. Che era il marchio più importante (il più grosso per fatturato) di Procter in Italia. Ho lavorato su un progetto bellissimo che si chiamava “Ospedale Amico”, un progetto di beneficienza dove capisci anche il ruolo che può avere il marketing nel fare del bene. Ovviamente, il profitto rappresenta sempre il fil rouge di un’azienda. Ma anche il profitto si può combinare con attività benefiche. Fu un progetto bellissimo per creare un’ospedalizzazione “amichevole” per i bambini – quindi in reparti pediatrici per gli ospedali – e quello fu per me il momento chiave per capire quanto fosse importante unire purpose and profit, cioè unire il profitto aziendale con l’obiettivo di fare del bene, o quantomeno qualcosa di fondamentalmente utile per l’umanità. Le due più importanti ‘P’, che, secondo me, quando guidano un’azienda e si sposano, permettono di creare cose meravigliose. È stato uno dei progetti che mi ha fatto capire che gli aspetti di cui mi piace occuparmi nel mondo del business e sono quelli che si coniugano con un purpose. Ora, ad esempio, sono molto impegnata nell’area della sustainabilty, o della diversity nella valorizzazione delle donne non solo nell’ambiente di lavoro.
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