61 I numeri UNO - 2022 do ero membro dell’Associazione di Giovani Ricercatori Medici Europei. Ero a Milano, perché stavo organizzando a Basilea la conferenza europea dell’Associazione. Lui mi disse “bene, io ho alcuni studenti che stanno facendo ricerca”. Io gli risposi che ovviamente sarebbero stati invitati e che gli avrei girato la mail con l’invito. Organizziamo questa conferenza e si presenta lui. Gli chiesi “Ma dove sono gli studenti?” e lui “Ah ma no gli studenti non vengono. Son venuto io, e poi riferisco”. Noi eravamo oltre un centinaio di studenti. Si stupì “ma dove sono i professori?”. Ecco questo per dire della mentalità… È stato agghiacciante constatare che lui pensasse che io fossi un portavoce di qualcuno più importante. Fatto sta, che quando lui poi invitò una nostra delegazione a Milano per raccontare della nostra associazione constatammo che in Italia nessuno ne aveva mai sentito parlare. Tutti gli altri Paesi europei vi aderiscono, Svizzera compresa. In Italia invece risultava del tutto sconosciuta. Insomma, siamo andati per presentare la nostra associazione e spiegare quello che facciamo. Alla fine, l’unico che è venuto da noi a parlare era lui: il professore. Tutti gli altri giovani studenti stavano alla larga, perché c’era lui e si percepiva il loro timore reverenziale. Mi è sembrato sintomatico di una situazione di stallo, dove i giovani hanno paura di esporsi e di profilarsi perché temono di contrariare il vecchio professore, il quale ne è consapevole e approfitta del suo “potere”. Con il Prof. Z Wang, Mayo Clinic Rochester, Minnesota, USA
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