58 I numeri UNO - 2022 Come detto, non è solo un problema di resistenza fisica, ma anche di carico psicologico. Riuscire a mantenere la giusta serenità anche di fronte a situazioni drammatiche è essenziale. Forse la nostra soglia di tolleranza è più alta di quella che si ritiene abbiano in media le persone. Comunque, noi possiamo scegliere di essere dei chirurghi, ma alla fine è la chirurgia che sceglie chi realmente lo possa davvero essere. È lei che ci seleziona. D’altronde, la medicina offre talmente tante altri campi di specializzazione che ritengo giusto che ciò succeda. La chirurgia richiede una disponibilità totale, che comporta anche la capacità di saper prescindere da orari o da programmi e interessi personali. Dopo di che, non vi è dubbio anche i chirurghi sono esseri umani. Con una vita sociale forse un poco particolare. Che ciascuno si può permettere solamente con una buona dose di elasticità, e una altrettanto buona forma fisica. Tant’è, che spesso il tempo extralavorativo è quasi unicamente dedicato a rigenerarsi. Malgrado tutto, bisogna ammettere che il mio è lavoro che ti dà talmente tanta soddisfazione da compensare quelle che possono apparire delle rinunce. E poi anche quando i risultati non sono quelli sperati, lo stimolo a rimediare ed evitare di incorrere in errore è talmente forte da farti dimenticare eventuali sacrifici. Può sembrare una frase fatta, ma per me non lo è: lavorare con le persone, vedere che puoi contribuire al loro benessere è una ricompensa incommensurabile. Non credo che ci sia nessun progetto informatico o successo finanziario che possa reggere il confronto. Di converso, altrettanto duro è metabolizzare gli insuccessi. Che, come detto, inducono ad impegnarsi con maggior dedizione e applicazione, ma Tu credi di scegliere la chirurgia ma alla fine lei che davvero ti sceglie
RkJQdWJsaXNoZXIy MjQ1NjI=