I NUMERI UNO

52 I numeri UNO - 2022 Una scelta paradossale Pensandoci ora, mi rendo conto che alle superiori ha iniziato far capolino l’idea di dedicarmi alla medicina anche se era sulle materie scientifiche che si concentrava il mio interesse. Ho deciso di andare per esclusione e, in modo paradossale, ho deciso di studiare biologia, per essere sicuro che non fosse quello che volevo fare. Così è stato. Mi sono iscritto a biologia a Innsbruck e dopo pochi mesi ho scoperto quelle che già supponevo: non faceva per me. Non coincideva con quello che davvero mi interessava. Ho deciso così di sostenere l’esame per entrare in medicina a Salisburgo. L’ho superato ed ho iniziato a frequentare l’Università bilingue inglese-tedesca affiliata alla Mayo Clinic americana. Trascorsi tre anni e mezzo a Salisburgo, mi sono spostato in America a Rochester, Minnesota, dove appunto c’è la sede della Mayo Clinic. Lì ho mi sono occupato di ricerca e di formazione clinica. Dopo di che, mi sono trasferito per alcuni mesi in Svizzera, a Basilea, dove ho concluso i miei studi di medicina. Naturalmente più si avvicinava la conclusione degli studi, più insistente si poneva la domanda relativa a quale indirizzo volessi scegliere per la specializzazione. È a questo punto che la mia inclinazione alla manualità si è rivelato determinante. Pertanto, quasi ovvio, aver optato per la chirurgia. M non bastava. Volevo specializzarmi in qualcosa che presupponesse precisione minuziosa. Si è manifestato in questo modo l’interesse per la chirurgia ricostruttiva. D’altro canto, già durante il periodo di ricerca trascorso in America, stavo in un laboratorio di ingegneria di tessuti, in cui si lavorava a stretto contatto con la chirurgia plastica. Ecco che ha iniziato a prendere corpo la passione per la chirurgia plastica ricostruttiva, anche se,

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