38 I numeri UNO - 2022 Con una “valigia piena di soldi” In quell’anno la città aveva deciso di cambiare le rotaie del tram. La Schaffauserstrasse era diventata un cantiere. E lo rimase per mesi e mesi. Questo danneggiava e non poco l’attività del negozio, perché complicava la vita non solo ai clienti ma anche ai miei fornitori. Nel frattempo avevo avviato con la vendita di radio e televisori un business di successo e decisi che tanto valeva vendere l’attività. Fu un affare, anche se al momento di consegnare le chiavi, mi prese un attimo di sconforto e di malinconia: mi ritrovavo con una “valigia piena di soldi”, ma mi sembrava di non essere più nessuno. A risollevarmi ci pensò un mio amico svizzero. Gli chiesi se mi accompagnava nelle Filippine, dove c’era un conoscente che mi aveva invitato. Contrariamente a quanto si potesse pensare il nostro non fu un viaggio a fini erotico-sessuali. Il nostro fu un viaggio alla scoperta: di una nuova cultura imprenditoriale, delle relazioni pubbliche. Grazie a questo mio conoscente che veniva da una famiglia altolocata, facemmo degli incontri estremamente importanti. Frequentammo quella che potrei definire la crème de la crème della società filippina. Tra gli altri, incontrammo più volte anche il figlio di Marcos, che avevo già avuto modo di conoscere a Zurigo. Ci restammo 3 mesi ospiti nella villa di questo conoscente, che poi è diventato un grande amico. Poi andai in Puglia, dove incontrai un mio amico, che allora era Presidente della Regione, e un costruttore con cui sono cresciuto. Mi coinvolsero in un progetto edilizio che prevedeva la costruzione di appartamenti. Si chiamava Residenza
RkJQdWJsaXNoZXIy MjQ1NjI=