37 I numeri UNO - 2022 Passato qualche tempo, un mio amico, uno dei primi che ho avuto qui in Svizzera mi disse: “Toni apri il negozio a nome mio. Tu vieni come Angestellte (impiegato), ma di fatto il proprietario sei tu”. Ho accettato subito, e ha funzionato bene. Poi nel ’67 è arrivata la televisione a colori. C’era un unico negozio a Zurigo che vendeva i nuovi televisori. Costavano dai 3000 ai 7000/6000 franchi. Io continuavo ad andare ad aiutare proprio in quel negozio. Un giorno un tedesco, che mi aveva già visto lì un paio di volte, mi invita a bere un caffè e mi fa: “se tu trovi uno spazio adatto, non importa quanto grande la merce te la procuro io”. Per merce intendeva soprattutto televisori e stereo. Era un grosso imprenditore di Freiburg, lo presi in parola e, per una serie di fortuite coincidenze, trovai, proprio sulla Schaffauserstr, attorno al nr 400, un spazio che si prestava. Mi sembrava enorme, erano circa 450 mq. Affittarlo a nome mio significava assumersi un bel rischio. Ho rischiato. Con l’aiuto di alcuni amici ho accumulato i soldi per la cauzione, e, sempre con il sostegno di questi amici, chi faceva l’elettricista chi il falegname, nel giro di un mese, lavorando in ogni momento libero, abbiamo messo in piedi il negozio. A quel punto chiamo l’imprenditore tedesco e gli dico “Io sono pronto”. È venuto a vedere, un po’ sorpreso, ma decisamente soddisfatto, mi disse: “ti preparo io l’assortimento”. Mi ha portato un camion di roba, l’abbiamo sistemata e subito abbiamo aperto. È stato un successo che non mi aspettavo. Merito del passaparola, perché non avevamo fatto neppure un briciolo di pubblicità. È andata avanti così fino al ’74. A quel punto, io - che sono sempre stato abile nella vendita e nel frattempo avevo garantito ai miei clienti anche un serio e affidabile servizio di assistenza - avevo guadagnato parecchi soldi, che avevo costantemente investito in quella che ormai era la mia azienda. Poi è arrivata la televisione a colori
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