27 I numeri UNO - 2022 L’incarico di Rettore dell’ETH non è limitato nel tempo. In teoria, potrei mantenerlo fino al pensionamento, non c’è un termine per ora. Non è prevista una rielezione o cose di questo tipo. Comunque non pianifico di rimanere Rettore fino ad allora. Ho cinquantatre anni, quindi me ne restano ancora dodici anni e magari, visto un prevedibile innalzamento dell’età pensionabile, anche di più. È un incarico che presuppone un lavoro molto intenso con notevole investimento di energie. In ogni caso, penso che dopo un po’ di anni faccia bene anche al ruolo in sé avere un po’ di rinnovamento grazie a qualcuno che entri con nuove idee. Constatare che ogni anno il Politecnico venga considerato il miglior ateneo europeo, preceduto solamente a livello mondiale da poche università americane ed inglesi, è motivo di grande soddisfazione. Soprattutto se si pensa che noi siamo un’università pubblica, mentre la gran parte di queste grandi università americane, tipo Harvard, non è pubblica. Soddisfazione e, al contempo, una grande responsabilità. Bisogna ammettere che per ora le risorse che la Confederazione mette a disposizione dei Politecnici federali – ETH e EPFL – ci consentono di mantenerci competitivi. Ma riuscire a mantenere l’alto livello raggiunto è quasi più difficile che arrivarci. Il contesto attuale sta diventando sempre più complicato. C’è tutta la discussione attorno agli accordi europei che non ci aiuta. Solo fra qualche anno potremo valutare i veri danni, perché questi effetti sono sempre misurabili su una scala di vari anni. A ciò si aggiungono i debiti maturati per via del Covid e le conseguenze della guerra Soddisfazione e responsabilità
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