I NUMERI UNO

24 I numeri UNO - 2022 Abituato a coniugare attività diverse D’altronde al CERN ero molto coinvolto perché lì, parallelamente alle attività di professore all’ETH, mi sono creato un network molto molto grande e ho fatto una certa carriera, arrivando ad essere Deputy Spokesperson di uno dei grandi esperimenti (CMS) al Large Hadron Collider. Passavo tre/quattro giorni in media alla settimana al CERN. Era un po’ dura per la famiglia che stava a Zurigo e anche combinare questo impegno con le attività all’ETH non era così facile. Tutto sommato, sono sempre stato abituato a tanta mole di lavoro e a tante attività diverse. Sono anche diventato il Delegato Scientifico della Svizzera nel Consiglio del CERN, nel quale ogni Stato membro designa due propri rappresentanti: uno istituzionale - per esempio per la Confederazione un esponente della SEFRI la Segreteria di Stato per la Formazione la Ricerca e l’Innovazione - e uno scientifico. Io sono stato nominato con questa funzione. Dopo essere stato eletto da Rettore sono uscito da quel ruolo, qualche volta mi manca perché ovviamente non posso più mantenere tutti i contatti che avevo. È stata comunque una scelta ben precisa. Riesco ancora a seguire un’altra attività che si è sviluppata dieci anni fa attorno all’opportunità di usare il know-how della fisica delle particelle nella costruzione di rivelatori. È il campo della imaging in medicina, che applica una tecnica che si chiama positron emission tomography che si basa, in scala più piccola, sulla tecnologia del rivelatore di particelle. Si è creata l’occasione di costruire nuovi tipi di scanner per uso medico. Abbiamo cominciato a lavorare su uno scanner per esperimenti preclinici, nei quali questo scanner viene usato insieme ad uno scanner di risonanza magnetica per studiare

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