I NUMERI UNO

191 I numeri UNO - 2022 Il più raffinato esempio di riciclo Uno può chiedersi “qual è la plastica, quindi il polimero, più abbondante sulla terra?”. Secondo me, non ho la certezza dei numeri, sono le proteine. Allora ti chiedi “com’è possibile, se le proteine sono totalmente sostenibili, che le plastiche che facciamo noi non lo sono?”. Mi sono posto questa domanda e mi sono accorto che la natura fa una cosa che noi non facciamo. Solitamente, quando si tratta di materiale degradabile, crea un materiale che cresce in un certo lasso tempo, e nello stesso lasso di tempo è in uso e poi si degrada. Prendiamo la cellulosa per esempio, che si trova nelle foglie. Le foglie crescono per una stagione, la primavera, sono ‘in uso’ per una stagione, l’estate, e si degradano in una stagione, l’autunno. Il legno in un albero cresce per cento anni, sta in uso per altri cento e si degrada in cento anni. Noi, invece, quando facciamo un bicchiere di carta, che ha impiegato anni per crearsi dalla cellulosa, noi il bicchiere lo usiamo per dieci minuti e poi lo buttiamo e ci metterà anni per degradarsi. Quindi chiaramente c’è uno disequilibrio. Le proteine sono cose che vengono fatte molto velocemente, stanno in uso poco e si degradano altrettanto velocemente. Ma come? Noi quando mangiamo, mangiamo sempre tante cose, tra cui le proteine. Si trovano ovunque, non solo nella carne, in ogni cosa che mangiamo. Poi, le digeriamo ma in modo particolare. Queste proteine sono catene di molecole, a sequenza definita. Ci sono venti molecole che creano questa catena si chiamano aminoacidi. È come se avessimo tante perle di venti colori diversi e dovessimo fare delle collane; a seconda di come sono combinati colori possiamo fare sempre una collana diversa. Possiamo fare un numero grandissimo di collane. Queste sono le proteine: una sequenza di queste venti perle colorate, tutte diverse a seconda della sequenza

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