I NUMERI UNO

188 I numeri UNO - 2022 usati come l’esempio più elegante di quello che si chiama self-assembling, auto assemblaggio. È un autoassemblaggio di materiali diversi che crea questa cosa. C’erano dei colleghi che usavano questo autoassemblaggio dei materiali dei virus per inserire qualcosa all’interno del virus. È una cosa interessante. Io mi sono detto “Perché fare questo, quando come farmaco mi servirebbe romperlo. Io devo trovare qualcosa che rompa il virus”. È pura scienza dei materiali: devo prendere questi materiali che si auto assemblano e metterci vicino qualcosa che faccia in modo che qualche costituente di questi materiali preferisca stare con la mia ‘cosa’ anziché stare con gli altri che si auto assemblano. È come il pomo d’oro che Eris butta per far iniziare la guerra di Troia. Io ci metto qualcosa che rompa l’armonia. È esattamente quello che ho sviluppato. C’era tanta ricerca, soprattutto in Germania negli anni ’60, su come gli zuccheri si attaccassero al virus. I virus ricoperto di questi zuccheri perdeva la capacita di attaccare le cellule. Funzionavano benissimo in laboratorio, ma non funzionava nella sperimentazione animale. Questo perché’ quando fai gli esperimenti in laboratorio i composti li metti nella provetta e non si diluiscono mai. Negli esseri viventi i composti si diluiscono nel tempo perché’ vengono digeriti o escreti. Quando un composto si diluisce perde il suo effetto medicinale, perché’ il rivestimento dei virus scompare. È allora che i virus riprendono ad attaccare il loro ospite. Io mi sono detto che questo è possibile evitarlo se i composti antivirali diventano dei composti che appena interagiscono con il virus lo distruggono per sempre. Ho preso materiali idrofobici, che non amano l’acqua e che si attaccano a pezzi di virus, alla membrana e alle proteine del capside, più fortemente di come si attaccano tra loro e quindi sfasciano il virus. Un’idea semplice che ha funzionato abbastanza bene. Facendo questa ricerca, ho dovuto iniziare a parlare con i virologi, i quali mi hanno spiegato che c’è anche un’altra cosa da fare. Io volevo creare un’antivirale ad ampio spettro, perché se voglio aiutare le persone nei Paesi in via di sviluppo, non posso sviluppare un farmaco nuovo per ogni virus. Già non hanno i soldi per pagarne uno, figuriamoci se hanno i soldi per pagarne trentacinque. Dovevo farne uno che

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