I NUMERI UNO

18 I numeri UNO - 2022 Avevo tre uffici Ho iniziato, e la cosa è durata qualche anno, a fare il pendolare tra Ginevra e Zurigo, perché pur essendo professore all’ETH, il mio gruppo di ricerca, in gran parte, era stazionato al CERN. Non so quante migliaia di ore ho trascorso in treno… tant’è, che ero solito affermare che disponevo di tre uffici: uno a Ginevra, uno a Zurigo e l’altro… sull’Intercity che collegava le due città. Nel 2007, dopo aver valutato un’offerta come direttore in un Istituto di Ricerca a Vienna, sono diventato professore ordinario all’ETH. Decisi di restare a Zurigo, perché avevo un bel gruppo e sarei stato più vicino al CERN. Lo standard di vita in Svizzera è altissimo. Stavo bene. Anche a Vienna si vive indubbiamente bene, ma le condizioni in ambito di ricerca che offre l’ETH sono fra le migliori al mondo. All’ETH ho fatto un bel po’ di carriera: sono stato professore ordinario, poi, per parecchi anni, direttore dell’Istituto di fisica delle particelle. In seguito, sono diventato direttore degli studi del dipartimento di fisica. Un percorso che, insieme ai tanti altri lavori di commissione, ha fatto sì che il mio nome fosse conosciuto al Politecnico federale. Inoltre, mi sono sempre dedicato moltissimo all’insegnamento, una cosa che mi è sempre piaciuta tantissimo. E che, a quanto pare, apprezzano molto anche gli studenti, che per ben quattro volte mi hanno attribuito il premio quale miglior professore della didattica di fisica. A cui si aggiunge anche un premio, che puoi ricevere solo una volta, quale miglior professore non solo del dipartimento di fisica, ma dell’intero Politecnico. Mi sono fatto così la fama di uno che, diciamo così, si dedica alla didattica.

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