160 I numeri UNO - 2022 Mettere “pace tra gli ulivi” Trascorsi cinque anni alla Migros, alla Ringier capita il pandemonio. In seguito ad un dissidio, un direttore aveva lasciato e con lui parecchi collaboratori. Fu un conflitto come di tanto in tanto succede in un’impresa. Frank A. Meyer suggerisce che c’è una sola persona che può riuscire a mettere “pace tra gli ulivi” e questo è Marco Solari. Dopo un iniziale rifiuto, mi sono lasciato convincere e divento Vicepresidente della Direzione Generale, mentre il Presidente era il proprietario Michael Ringier. Un’esperienza nuova, intrigante. Perché era la stampa, i giornali. Le riviste, i primi media elettronici e avevi a che fare con gente intellettualmente brillante, potevi prenderti tempo per dialogare con i giornalisti. I giornali a quei tempi andavano ancora bene, la pubblicità entrava, il gruppo era in espansione, anche all’estero. E soprattutto quello che c’era una libertà d’azione e di movimento che alla Migros avevo meno. Per la Ringier, non aveva nessuna importanza se io andavo a Zurigo il lunedì e al martedì prendevo la Crossair e tornavo in Ticino. Anche se non c’erano le possibilità alle quali siamo abituati oggi, potevo svolgere il mio lavoro in parte anche fuori ufficio: telefonando, discutendo incontrando persone. In un certo senso Mi ero riappropriato della mia libertà individuale. È stato un periodo molto attivo. In Ticino abbiamo trasformato, insieme con Raimondo Rezzonico Il caffè ( che era già il giornale degli esercenti) in un domenicale. Ricordo le reazioni assai forte della lega di Giuliano Bignasca e la preoccupazione dei quotidiani ticinesi che temevano di perdere pubblicità. Cosa che nei fatti non è successa, eccezion fatta per la pubblicità del settore auto. Ci furono contrasti accesi che poi però si appianarono.
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