I NUMERI UNO

15 I numeri UNO - 2022 Già durante la scuola dell’obbligo avevo manifestato interesse per le materie scientifiche e per le scienze naturali. Scontata, pertanto, la scelta di frequentare un liceo scientifico. Mi affascinavano le missioni spaziali che seguivo con passione. Diventare astronauta era diventato il mio sogno. Ad un certo punto, quando ero al CERN, ho pure provato a realizzarlo. C’era un concorso dell’Agenzia Spaziale Italiana a Roma per aspiranti astronauti per l’ESA, l’agenzia spaziale europea. Mi sono iscritto, ho fatto qualche test che fino ad un certo punto sono andati bene, ma sapevo che non sarei andato fino in fondo. Infatti così è stato. Al liceo ero anche molto interessato alla genetica. Un campo che, a quei tempi, metà anni Ottanta, s’iniziava ad esplorare. Alla fine, quasi a voler mettere alla prova me stesso, perché pensavo che fosse uno studio per cervelloni, decisi di studiare fisica. Non si rivelò un atto di coraggio, perché in realtà mi sono accorto che come si dice in tedesco: “Alle kochen nur mit Wasser” (Tutti cucinano solo con l’acqua) Ho capito che ce la potevo fare anch’io e che non era proprio necessario essere intellettualmente superdotati per riuscirci. Così ho continuato per la mia strada. Gli studi sono andati bene e ho acquisito sempre maggior motivazione. Durante il terzo anno ho saputo che al CERN esisteva un programma estivo che consentiva ad un centinaio di studenti del terzo o quarto anno di università di entrare per due mesi nel più grande laboratorio al mondo di fisica delle particelle, avendo così la possibilità di collaborare in gruppi di ricerca e seguire anche le lezioni. Con l’aiuto di un mio professore a Innsbruck feci domanda e fui ammesso. “Alle kochen nur mit Wasser”

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