145 I numeri UNO - 2022 Portatore di due modi di pensare È come se fossi diventato un portatore di due modi di pensare, di essere, e parzialmente di vivere. In me convive quel dualismo fra Nord e Sud che mi ha sempre accompagnato e attorno al quale ho sovente fatto delle appassionanti discussioni. Ne ricordo una con il grande Paolo Baratta, quando lui era ancora Presidente della Biennale Venezia, con il quale alla fine convenni che è incredibile come Nord e Sud si cerchino, si tocchino, si sfiorino ma non si compenetrino mai. Non possano amalgamarsi. Al massimo completarsi. Troppo diversi fra loro, troppo diverse le priorità alle quale ognuno si conforma. Potremmo dire che gli uni sono più cattolici gli altri sono più protestanti, gli uni più rigorosi gli altri più fantasiosi. Entrambi hanno la forza delle loro debolezze e le debolezze delle loro forza. La questione mi ha affascinato a tal punto, da indurmi a cercare, nella letteratura come nel cinema, di capire in cosa consistessero queste differenze. Fintanto che mi sono imbattuto nel Faust II di Goethe. Nel terzo atto, credo di aver trovato una spiegazione, che trovo assolutamente geniale, che aiuta a capire il dualismo NordSud. Goethe ce la fornisce in maniera indiretta, là dove, il diavolo, dopo aver tentato Faust con la più pura, la più gentile, ingenua e amata delle donne, che era Gretchen, nel Faust II lo tenterà con la più bella delle donne: Elena. Faust la sposa e con lei e genera un figlio. Ma questa unione si rivela impossibile perché il figlio muore ed Elena, in quel momento lì, svanisce confermando che razionalità, bellezza e felicità (Nord e Sud) non possono convivere. Non dimentichiamo che Goethe aveva anche lui riflettuto molto, so-
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