126 I numeri UNO - 2022 Tutto nasce da una caduta in montagna Venduta l’azienda alla Baxter, considerato che la mia famiglia dall’essere una tranquilla famiglia borghese era passata alla condizione di famiglia benestante, non ho certo pensato di ritirarmi. Sono immediatamente ripartito buttandomi anima e corpo in un’altra attività, l’ortopedia. Anche in questo caso il destino ci ha messo lo zampino. Come ho detto, io ero e mi sentivo un montanaro. Durante un’escursione sono caduto come un pirla in un passaggio facilissimo. Non ho ‘assaggiato’ l’appiglio. Quando ci si attacca ad un appiglio di roccia, la buona regola vuole che si dia un colpetto sotto prima di aggrapparvisi, per vedere se è solido. Io non l’ho fatto e l’appiglio è venuto via. Io sono caduto all’indietro, il ginocchio si è completamente torto, la gamba bloccata in una fattura della parete. Mi sono rotto un menisco e sono stato operato a Bergamo. In seguito sono stato operato anche a tutte e due le anche. Io sono portatore di due protesi di anca – non mie, perché a quel tempo non le costruivamo ancora. Ma è stato proprio avvicinandomi al settore per motivi del tutto personali, che ho capito quante cose nuove c’erano da fare e quanti problemi da risolvere. Il primo tra tutti era la durata della protesi. Sappiamo tutti che il problema della protesi è anche la sua durata. E da lì ho pensato di ripartire. Siccome la vendita alla Baxter ci aveva fruttato parecchi soldi, perché la tecnologia che avevano acquisito era molto valida e innovativa, ero nelle condizioni di investire. Avevo quattro figli. A quel tempo erano quattro, poi purtroppo ne ho perso uno anche io. All’inizio del nuovo millennio mi son detto “se dovessi continuare a vivere spendendo soldi e
RkJQdWJsaXNoZXIy MjQ1NjI=