I NUMERI UNO

124 I numeri UNO - 2022 le, perché gli indiani erano arrivati con dei prezzi stracciati. Il loro prodotto era orrendo perché perdeva liquido sul letto d’ospedale, favorendo le infezioni, però il prezzo era bassissimo, e tanto bastava a metterci fuori mercato. A quel punto mi son detto “non posso andare avanti così”. E ho prestato ascolto ai suggerimenti degli austriaci e dei tedeschi, i quali già in quegli anni, siamo verso la fine degli anni ’80, segnalavano le problematiche ecologiche. Le sacche erano fatte di PVC, polivinilcloruro, che, bruciato, creava diossina. Il che era un problema quando si trattava di smaltire le sacche una volta utilizzate. Bisognava quindi fare una sacca trasparente, ma non in PVC. Da lì sono partito. Ho messo in piedi una squadra con un ingegnere che ho rubato alla Exon belga, esperto in film plastici, un altro ingegnere tedesco che faceva le riempitrici verticali e con tre o quattro ingegneri valtellinesi. Siamo così riusciti a realizzare in quattordici anni questa nuova tecnologia, che poi è diventata oggetto di licenze da vendere in tutto il mondo. Cosa che ho fatto. L’altra direzione, nella quale ho sviluppato l’impresa, è stata l’esportazione. Mio padre, figlio della guerra, nato nel ’20, aveva studiato francese a scuola, perché il fascismo proibiva di imparare l’inglese. Io ho portato i prodotti di mio padre in Africa, in Asia, in Medio ed Estremo Oriente e un po’ anche in America Latina. Il passo successivo è stato quello di riunire, far convergere queste due direzioni di attività. Quasi automaticamente mi sono ad un certo punto trovato ad esportare innovazione. Grazie ad una tecnologia rivoluzionaria, ho potuto proporre e vendere licenze a tutti i mercati più importanti, salvo che agli Stati Uniti. Ho incominciato ad essere presente, e un po’ anche a dare fastidio, in Austria, in Germania, in Nord Africa, in Medio ed Estremo Oriente, in Corea, in Giappone. Non a caso, questo ha messo in allerta la Baxter, che era un hospital supplies leader mondiale. Tant’è, che ad un certo punto ha incominciato a chiederci affannosamente di collaborare. Io li chiamai dicendo “voi non volete collaborare, voi volete comprarci”. Il destino volle che mio fratello morì in un incidente stradale,

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