115 I numeri UNO - 2022 Monaco era la compagna del direttore. E a dirla tutta era molto orgogliosa quando andava dal macellaio o in chiesa e si sentiva dire che avevano visto suo figlio sui giornali. Come quando in Italia arrivò una foto del direttore Franco Knie Sr. con la principessa di Monaco: lei si rasserenò. Recitare in un circo con degli animali addomesticati fu una grande esperienza. Io giocavo con l’asina, le oche e il toro Rambo. Loro apparivano, facevano presenza scenica e basta, e io raccontavo una storia. Facevano quello che volevano. A volte entravano e uscivano, altre volte non volevano uscire. Silva, l’asina, era ghiotta di carote, le oche del mais e Rambo di biada e melassa. Una volta a Bülach il toro venne nel mezzo della pista davanti a me che ero vestito da torero pauroso, fece il suo bisogno, muggì e se ne andò. Scoprii così una Svizzera a me ignota. Tornavamo dagli spettacoli alle tre di notte e il fornaio ci aspettava con i panini caldi. Gli spettatori mi portavano dolci e salcicce in roulotte. Tutti venivano al circo. Arrivai a recitare a una temperatura di 41 gradi in tenda a Soletta, e a Briga con -13 gradi all’esterno. E le lingue!!! Il mio testo comico non potevo tradurlo, dovevo cambiarlo. Un esempio: la frase italiana pericolo di MORTE
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