105 I numeri UNO - 2022 piuttosto che testi teatrali: il teatro scritto, è come un frigorifero pieno di cibarie. La cottura è determinante. In una pièce scritta manca il tono, il volume, l’illuminazione durata, pause, scenografia, se gli spettatori fossero seduti o in piedi, a che ora iniziava lo spettacolo, se fra gli spettatori potessero esserci donne e bambini, e quante pause avessero per andare in bagno. In En attendant Godot di Samuel Beckett, troviamo quarantuno volte la parola PAUSA. Leggerla e interpretarla sono due diverse paia di maniche. La differenza consiste nel quando, nel come e nel cosa fare di una “pausa”. Consiglio dunque di evitare di leggere i testi delle rappresentazioni teatrali a cui si assiste: è molto meglio aprire un libro di storia che parla del periodo, o un romanzo ambientato nel periodo in cui la pièce si svolge ed è stata scritta. Una poesia la si impara a memoria, un romanzo lo si legge, una carta geografica la si guarda. E il teatro? Il teatro lo si deve vedere, vi si deve assistere. Esso vive nel momento, in quel preciso istante in cui ha luogo la rappresentazione. In quanto puro testo da leggere è come un falco in gabbia. Ma se lo lasci libero, lui vola. Chiudo la parentesi.
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