101 I numeri UNO - 2022 Le risate che sentivo, da quel momento, divennero un regalo, mi davano un senso di vera felicità, e il pensiero di essere “negato” per il teatro svanì. Iniziai a lavorare; mi chiamavano nelle scuole materne e nei campi estivi per esibirmi davanti ai bambini prima della città e poi di tutta la Romagna. I bambini! Riescono a stare seduti, non conoscono silenzio e mangiano, bevono e litigano durante uno spettacolo. Ma ascoltano. Hanno un approccio creativo e senza filtri a tutto. Che cosa mi hanno insegnato? Sentire, non dimenticare il pubblico, mai. Non c’è scuola di arte drammatica che insegni a sentire il pubblico, non un dettaglio, a teatro. Grazie a questi lavoretti riuscii a pagarmi parte degli studi a Parigi, di cui poi vi racconterò. Nel 1984 chiusi i vestiti e il naso di Clown Elastico Le risate mi davano un senso di vera felicità
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