94 I numeri UNO - 2021 Il giardino come estensione dello spazio vitale Quando dico noi, parlo di duecentocinquanta persone di cui quaranta sono architetti. Siamo un team con diverse specializzazioni. L’architetto sviluppa il progetto, poi c’è chi crea i giochi di luce, chi si occupa dell’irrigazione, chi pianta, e, soprattutto, chi poi si prende cura di quello che abbiamo creato. Anche in questo caso dobbiamo far ricorso a competenze diverse: non necessariamente chi taglia o pota è un esperto di floricoltura. Come detto, noi creiamo, ma poi costruiamo, un giardino o uno spazio verde che abbracci l’architettura, che sia in sintonia con l’ambiente circostante. La scelta delle piante è sì dettata da un equilibrio che cerca armonia e bellezza, ma deve rispondere anche all’esigenza di creare un microclima. In fin dei conti, un giardino o uno spazio verde è l’estensione di uno spazio vitale. Il nostro obiettivo è quello di far convivere in maniera armonica lo spazio interno, di una casa solitamente, con lo spazio esterno. Questa passione l’ho man mano sviluppata, dopo aver frequentato i corsi di architettura del paesaggio in Inghilterra. In quel periodo, avevo capito che quello sarebbe stato il lavoro che mi sarebbe piaciuto fare. Subito dopo sono andato in America e ho trovato un lavoro come help-landscape architect per la Sheraton group. È stata una bella esperienza, durante la quale ho potuto combinare il piacere del surf con la passione per la paesaggista e la botanica tropicale, che per me rappresentava un’assoluta no-
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