67 I numeri UNO - 2021 Nel 2001, il mese dopo il september eleven ci siamo trasferiti in Svizzera. Il mio primo impiego fuori dall’ambito accademico è stato apputo da McKinsey a Zurigo. C’è da premettere che io e mio marito, quando ci siamo orientati su dove andare - perché avevamo deciso di lasciare Londra, anche se, nel frattempo la adoravamo - abbiamo valutato diversi posti. Avevamo capito che se volevamo avere una famiglia a Londra sarebbe stato troppo complicato. Mio marito è bernese, cresciuto a Baden. Ha fatto praticamente il mio stesso percorso: l’ETH a Zurigo e poi l’Erasmus e il PhD a Londra, dove ci siamo incontrati. Abbiamo talmente tanto in comune che la gente non crede che possiamo andare così d’accordo. A maggio festeggeremo venticinque anni di matrimonio. Comunque pragmatico lui, più pragmatica ancora io, abbiamo pensato che la Svizzera potesse essere una buona opzione. Mio marito in realtà qualche perplessità l’aveva manifestata: “la vedo complicata perché noi svizzeri siamo un po’ conservatori per la parità dei sessi, non è detto che ti piacerà”. Vera la prima: conservatori, ma non la seconda: adoro la Svizzera. Fatto sta, che ci siamo trasferiti e per un anno e mezzo abbiamo vissuto ad Aarau, perché è a metà strada tra Berna, dove lavorava lui, e Zurigo, dove lavoravo io. Da un punto di vista pratico, si è rivelata ben presto una scelta sbagliata, e alla fine ci siamo spostati a Berna, dove viviamo da circa diciott’anni. Monica Dell’Anna fiera dei suoi 5 anni
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