I NUMERI UNO

64 I numeri UNO - 2021 Adoro le sfide Mi piaceva molto la fisica, ma non vedevo in Italia sbocchi professionali interessanti, e l’insegnamento non mi attirava. Ho scelto ingegneria anche per un altro motivo, forse fondamentale,: l’uguaglianza dei sessi; per me era inaccettabile pensare che ingegnere potesse diventare solo un uomo. Inoltre, era considerata una facoltà molto difficile e io adoro le sfide: basta che mi si dica che qualcosa non è possibile e subito mi piace. Mi sono specializzata in elettronica delle telecomunicazioni a Pisa, che era conosciuta per un approccio teorico alla scienza. Così, ho lasciato la mia amata Lecce. In cinque anni ho completato il ciclo di studi e poi, come tanti della mia generazione, ho fatto un Erasmus e, come tantissimi, l’ho fatto a Londra. Città che non mi attirava per niente. Quando il mio professore di fisica mi ha proposto di andare a Londra, mi sono detta: “ci vado, faccio i miei otto mesi e poi torno, quella città non mi piace”. Ci sono andata e mi sono innamorata… della città e di mio marito che ho conosciuto lì. Ci sono rimasta sei anni. Dopo la tesi di laurea, il direttore del centro di ricerca a Londra mi ha offerto di fare un PhD. Ricordo di aver pensato che, se qualcuno era pronto a pagare perché io semplicemente studiassi, l’avrei fatto per tutta la vita. Ho fatto il PhD con una specializzazione nella comunicazione radiomobile: quella dei cellulari, per intenderci.

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